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Cold War – Musica e amore durante la Guerra fredda nel film di Pawel Pawlikowski

Cold War: Dopo la palma d’oro per la regia ottenuta all’ultimo Festival di Cannes arriva in sala il nuovo film del regista di Ida.

Cold War è un’appassionata storia d’amore tra un uomo e una donna che si incontrano nella Polonia del dopoguerra ridotta in macerie. Provenendo da ambienti diversi e avendo temperamenti opposti, il loro rapporto è complicato, eppure sono fatalmente destinati ad appartenersi. Negli anni ’50, durante la Guerra Fredda, in Polonia, a Berlino, in Yugoslavia e a Parigi, la coppia sinsepara più volte per ragioni politiche, per difetti caratteriali o solo per sfortunate coincidenze: una storia d’amore impossibile in un’epoca difficile.

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Con Cold War, Paweł Pawlikowski ci porta aldilà della cortina di ferro, racconta di un periodo in cui fare delle scelte significava decidere di abbandonare una vita per viverne un’altra dimenticando quello che si lasciava alle spalle.

Rimanendo fedele al bianco e nero della sua opera precedente, Ida, che vinse l’Oscar nel 2015, il regista polacco mette in scena la storia della Guerra fredda attraverso non il confronto politico, ma attraverso le differenze musicali dei due blocchi, in un film che in effetti è quasi un musical.

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Cosa funziona in Cold War

Zula (Joanna Kulig) e Wiktor (Tomasz Kot) si incontrano per la prima volta nel casting per un coro, è appena finita la guerra, la Polonia è devastata, gli animi si devono comunque sollevare in qualche modo, la musica è un modo. Con il passare degli anni il gruppo musicale diventa sempre più importante e Zula è la star. Il regime inizia a chiedere più aderenza e canzoni che lo celebrino. A quel punto ciò che prima era necessità per qualcuno, per Wiktor, diventa costrizione, mentre per Zula è ancora solo un lavoro. L’amore è forte, ma la libertà è imprescindibile. Le vite si separano.

I canti popolari e inni politici si contaminano con il jazz, locali fumosi, balli scatenati che iniziano a far parte della vita di Wiktor . Quando finalmente Zula incontra nuovamente il suo amore, viene travolta da tutto il resto. Il film può anche essere letto come una metafora della storia dei paesi del blocco sovietico, passati dalla rigida austerità del regime comunista all’improvvisa pioggia di possibilità dell’Occidente capitalista, devastante in molti casi.

Uno sguardo simile lo aveva dato anche Andrey Zvyagintsev l’anno scorso con il suo Loveless, vincitore della Palma d’oro proprio a Cannes, ambientato in una Mosca in cui la modernità allontana gli affetti e fa dimenticare i figli.

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Perché non guardare Cold War

A differenza di Ida in cui regnava il silenzio e l’ovattamento dato dalla neve, Cold War è un film rumoroso, passionale, musicale. I due protagonisti sono umani, travolgenti, drammatici. Non è un film da meditazione, è un film che parla al cuore e alla passione.

Cold War  sarà presentato durante il Festival del cinema polacco a Roma dal 1 al 7 dicembre alla Casa del Cinema e alla Sala Trevi, per poi uscire in sala il 20 dicembre con Lucky Red.

Regia: Pawel Pawlikowski Con: Joanna Kulig, Tomasz Kot, Borys Szyc, Agata Kulesza, Cédric Kahn. «continua Jeanne Balibar, Adam Woronowicz, Adam Ferency, Jacek Rozenek, Martin Budny Anno: 2018  Durata:89 min Paese: Polonia Distribuzione: Lucky Red

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