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Attori bolliti: Bruce Willis, l’ex duro irresistibile

Ebbene, come non potevo inserire in questa rubrica l’oramai rintronato Bruce Willis? Eh sì, mai avremmo pensato che il macho John McClane della saga Die Hard si sarebbe fatto dire, nello spot Vodafone, sei de coccio ma ci sei arrivato dal simpatico ma boccaccesco Giorgio Gobbi. Insomma, che figuraccia…

Forse c’è stato di peggio. Penso a De Niro della pubblicità Beghelli… ma i “cattivi” esempi sarebbero tanti.

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Ma torniamo al Bruce. Naturalizzato statunitense fin da subito, ma nato nell’ex Germania dell’Ovest, esattamente a Idar-Oberstein il 19 Marzo del 1955.

Ecco che partecipa a Il verdetto di Sidney Lumet e si fa notare per un paio di godibilissimi film di Blake Edwards, Appuntamento al buio e Intrigo a Hollywood. Ma nel 1988 fa davvero il botto, come si suol dire, e con Trappola di Cristallo diventa immediatamente un’icona dell’action. Parte appunto, come precedentemente accennato, la clamorosa serie Die Hard e Willis, nei panni del poliziotto immarcescibile che si piega ma non si spezza e stermina ogni cattivone, entra dalla porta principale e di diritto nell’immaginario collettivo.

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Hollywood impazzisce per lui e anche le donne perdono la testa, tanto che si sposa con l’allora ricercatissima e iper-avvenente Demi Moore. E Willis, senza battere ciglio, gira film come fossero noccioline, incrociando peraltro autori pregiatissimi. E si va da La morte ti fa bella di Robert Zemeckis a Il falò delle vanità di Brian De Palma, dall’hit L’ultimo Boy Scout di Tony Scott al mitico Pulp Fiction di Quentin Tarantino, dall’Esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam ad Ancora vivo di Walter Hill, eccetera eccetera.

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Non tutti i film da lui interpretati sono di rilievo, anzi, come dimenticare l’abominevole softcore Il colore della notte?

Ma tutti lo vogliono e Willis è sempre impeccabilmente un duro irresistibile.

Inutile che vi stia a citare tutte le pellicole che interpreta negli anni novanta e nel nuovo millennio. A forza di elencarle tutte c’è da diventar matti.

Dico solo che con Il sesto senso e Unbreakable di M. Night Shyamalan trova altri due ruoli quasi storici. E che Willis in quegli anni si dimostra versatilissimo, passando dai ruoli d’azione pura a commedie brillanti e perfino interpretando parti drammatiche.

Poi, un bel giorno Willis incomincia a girare roba come Setup e altre schifezze immonde della Emmett/Furla e, nonostante gioiellini come Looper e camei nei film di Robert Rodriguez, dal punto di vista attoriale perde quota in maniera sensibile. E precipita a ruota libera.

Il remake di Eli Roth del Giustiziere della notte con lui protagonista doveva portarlo alla ribalta, ma il pubblico non ha affatto gradito e la Critica è stata impietosa.

Lo attendiamo presto in Glass e in Motherless Brooklyn di Edward Norton. Mi parrebbe idiota dirvi che il regista di Glass è Shyamalan e che è il seguito di Unbreakable? Invece ve lo dico, ah ah.

Ma comunque, caro Bruce, a prescindere da questi due titoli, ci deluderai ancora alla grande. D’altronde, i futuri The Bombing e Reprisal sono certamente, come no, film che ti faranno “onore”.

Insomma, anche Bruce è invecchiato e maluccio.

About Stefano Falotico

Scrittore di numerosissimi romanzi di narrativa, poesia e saggistica, è un cinefilo che non si fa mancare nulla alla sua fame per il Cinema, scrutatore soprattutto a raggi x delle migliori news provenienti da Hollywood e dintorni.

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