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The Shape Of Water – Recensione- Un Film di Guillermo Del Toro

Primo film in concorso per la giornata del 31 Agosto al Festival del cinema di Venezia, The Shape of Water rappresenta il ritorno sul grande schermo dell’iconico regista messicano dopo il difettoso Crimson Peak: avrà ricambiato le enormi aspettative o si sarà rivelato un buco nell’acqua?

Guillermo Del Toro ritorna alle sue care e tanto amate fiabe gotiche a cui ormai ci si è profondamente affezionati, descrivendo, dietro lo sfondo di una Guerra Fredda in pieno svolgimento, la storia di Elisa (Sally Hawkins) donna affetta da mutismo e lavoratrice come addetta delle pulizie dentro un laboratorio top secret del governo, nel quale incontrerà una misteriosa creatura, sottoposta a continui maltrattamenti da parte dei lavoratori della struttura, che potrebbe aiutarla ad uscire dallo stato di profonda solitudine in cui si trova.

E’ doveroso ammettere che Guillermo Del Toro sia un autore a tutti gli effetti, che anche nei tasselli della sua filmografia meno organici o sostanziosi riesce a far trasparire chiaramente la propria impronta artistica, tanto imitata, ma mai perfettamente riprodotta.

Con il suo precedente lavoro, Crimson Peak, il regista messicano aveva dimostrato di non essere infallibile, confezionando un prodotto stantio, costituito da un miscuglio mal gestito di vari clichè e banalità, condito dalla solita fantastica estetica di Del Toro, unico vero pregio del film.

Con questo The Shape of Water, invece, ha compiuto un enorme balzo in avanti, regalando al suo pubblico la sua miglior opera all’interno dell’ultimo decennio.

Le tematiche sono le medesime che il regista da anni propina ai suoi appassionati, ma la messa in scena, che si integra in modo eccelso con la psicologia dei personaggi, risulta ancor più curata del solito: la tavolozza di colori con i quali Del Toro dipinge amabilmente lo schermo rispecchia fortemente le emozioni provate dai protagonisti, stabilendo un legame di empatia con il pubblico, il quale non può che rimanere incollato alla poltrona guardando questa mirabolante avventura.

L’immedesimazione nell’universo deltoriano è favorita dalle immersive musiche composte da Alexander Desplat, che letteralmente “culla” lo spettatore e lo trasporta in questo mistico macrocosmo proprio come se fosse trascinato da una piacevole corrente marina.

Un’altra scelta, stavolta relativa alla stesura della sceneggiatura, riguarda la decisione di concentrarsi sullo sviluppo dei personaggi e sulle loro specifiche peculiarità, piuttosto che focalizzarsi inutilmente sull’intreccio drammaturgico, lasciando la narrazione semplice e asciutta; una sfida, questa, senz’altro vinta da Del Toro.

L’analisi dettagliata di ogni singola caratteristica anche del comprimario più insignificante non è mai stato un elemento di secondaria importanza, tuttavia in questo caso viene esposto all’attenzione di chi guarda un lato quasi inedito di Del Toro, un approccio molto più indirizzato a sviscerare la sessualità dei suoi personaggi.

Il sesso da Del Toro in questo viene modellato in maniera tale che ogni personaggio in scena ne possa esprimere una differente sfacettatura, basti pensare alle differenti mentalità riguardo quest’ambito la protagonista di Sally Hawkins e l’antagonista, avente le fattezze di Micheal Shannon, diverse interpretazioni di uno stesso concetto le quali fuoriescono dallo schermo grazie alla bravura dei due attori.

La creatura di The shape of water  e la componente sessuale dello stesso risultano quindi molto similari, poichè assimilabili in modo totalmente differente da personaggio in personaggio; un concetto, questo, di una forza innegabile, trasferito in digitale da Del Toro in maniera sopraffina, come solo un autore con la a maiuscola può fare.

Regia: Guillermo Del Toro Con: Sally Hawkins – Micheal Shannon – Octavia Spencer – Richard Jenkins – Doug Jones – Micheal Stuhlbarg Anno: 2017 Durata: 119 Min Paese: USA
Primo film in concorso per la giornata del 31 Agosto al Festival del cinema di Venezia, The Shape of Water rappresenta il ritorno sul grande schermo dell'iconico regista messicano dopo il difettoso Crimson Peak: avrà ricambiato le enormi aspettative o si sarà rivelato un buco nell'acqua? Guillermo Del Toro ritorna alle sue care e tanto amate fiabe gotiche a cui ormai ci si è profondamente affezionati, descrivendo, dietro lo sfondo di una Guerra Fredda in pieno svolgimento, la storia di Elisa (Sally Hawkins) donna affetta da mutismo e lavoratrice come addetta delle pulizie dentro un laboratorio top secret del governo,…
Commento Finale - 90%

90%

Sul fatto che il ritorno di Del Toro fosse assolutamente gradito non c'erano grandi dubbi, ma che confezionasse un film come The Shape of Water, opera dalla maturità sorprendente e dallo stile, come Del Toro ci ha ben abituato, travolgente, nessuno ci avrebbe mai scommesso. Autentica rivelazione.

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About Davide Colli

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