Saw: Legacy torna nelle sale in occasione di Halloween, riportando in vita l’Enigmista Jigsaw che ha terrorizzato gli spettatori in una delle sage horror più longeve di sempre. Diretto questa volta da Michael e Peter Spierig è prodotto, ancora una volta, sotto l’egida di James Wan (produttore esecutivo) insieme a Mark Burg e Oren Koules.
Dopo una serie di efferati omicidi che sembrano ricondurre all’ormai defunto Jigsaw/John Kramer ([amazon_textlink asin=’B0041KX07K’ text=’Tobin Bell’ template=’ProductLink’ store=’darumaviewit-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e3eeebad-c2e3-11e7-b960-8f22eee95c77′]), i detective Halloran (Callum Keith Rennie) e Keith (Clé Bennett) insieme al medico legale Logan (Matt Passmore) e alla sua assistente Eleanor (Hannah Emily Anderson) si troveranno coinvolti in una caccia all’uomo che credevano morto da oltre dieci anni, senza rendersi conto di ritrovarsi coinvolti in un nuovo sadico gioco che è solo all’inizio. John Kramer è veramente tornato o è solo un inganno?
Cosa funziona in Saw: Legacy
Pur essendo un prodotto incline alla ripetitività, la saga di Saw dimostra di essere creativa pur essendo incredibilmente mainstream, in grado comunque di stupire e intrattenere anche se con una formula ormai consolidata e attesa dai fan del gore. E quest’ultimo Saw: Legacy non sfugge a questa regola, dimostrando di essere un riuscito esempio di marketing di qualità, capace di rilanciare un franchise consolidato svelando le proprie carte migliori. Più concentrato sulla detection che sull’orrore, si concede tocchi splatter per non deludere i fan, alzando notevolmente la posta in gioco (a partire dalla scrittura), supportato da una regia giocosa e a tratti compiaciuta, patinata come si richiede a un horror dall’ormai consolidato successo e forte di una sceneggiatura coerente e pragmatica.
Perché non guardare Saw: Legacy
Saw: Legacy annega la preziosa autoironia nella banalità, nell’assenza di un ritmo e di un montaggio frenetico che, altrimenti, ne avrebbero decretato il successo nel rilancio della saga. Non basta quindi il supporto dei fan e le strizzate d’occhio compiaciute a un meccanismo consolidato per far colpo su platee di spettatori; non bastano azzeccate campagne di marketing virali per le vie delle città e un’uscita programmata per Halloween. Il film è decisamente più riuscito rispetto ad altri capitoli della saga ma, allo stesso tempo, prende le distanze dalla matrice originale. Riporta in vita il suo cuore pulsate, Kramer, il folle enigmista, ma la linea di detection lo porta lontano dai cupi toni originali.
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