Dalla coppia di registi francofoni Jean-Loup Felicioni e Alain Gagnol, già autori di Un gatto a Parigi, nominato agli oscar 2010, arriva nelle nostre sale Phantom Boy una favola noir dove un ragazzo leucemico, Leo, acquisisce lo straordinario potere di staccarsi dal proprio corpo.
Dopo aver riscosso ampi consensi alla sua presentazione al TFF33 ed essere stato presentato al Future Film Festival 2016 dove ha vinto il Platinum Grand Prize, Phantom Boy, dalla coppia di registi francofoni Jean-Loup Felicioni e Alain Gagnol, già autori di Un gatto a Parigi, si appresta a fare il suo esordio nelle sale italiane. New York, un misterioso malvivente sfigurato spara e ferisce gravemente Alex, l’ispettore di polizia che era sulle sue tracce. Immobilizzato in ospedale, Alex incontra Leo, un ragazzo di undici anni che ha la capacità di uscire dal suo corpo. Come un fantasma, invisibile a tutti, il ragazzo vola e passa attraverso i muri. Quando il gangster sfigurato minaccia la città con un virus informatico, grazie ai poteri straordinari del bambino, Alex riprende la sua inchiesta. Ad aiutarli sarà una volenterosa e testarda giornalista.
Mixando il noir classico, una storia di supereroi e una storia su temi fondamentali quali l’infanzia, la malattia e il coraggio, Phantom Boy è un film d’animazione dai disegni molto classici e semplici con sfondi attuati dalla rielaborazione di fotografie davvero molto belle, che danno vita ad una New York solare e colorata, a tratti quasi onirica. Il risultato è un disegno molto chiaro che colpisce l’occhio dello spettatore ma in maniera non aggressiva, anzi, allettante spingendolo ad esplorare la città multicolori.
Gagnol & Felicioli sono abili nel mescolare toni allegri e leggeri e sequenze dal forte impatto emotivo (su tutte, il volo finale di Leo e il passaggio del racconto nel racconto, con la piccola Titì nei panni della salvifica narratrice), inserendo qua e là fulminee citazioni cinefile a uso e consumo del pubblico adulto. Mai superficiale, anche quando semplifica gli snodi narrativi, Phantom Boy è infatti un ammirevole esempio di animazione, propositiva nei contenuti narrativi e grafici. Lo sceneggiatore sceglie una strada sicuramente dinamica e divertente, si ride di gusto in alcuni momenti grazie ad una banda di criminali assai scalcagnata e ad un cagnetto dispettoso, senza dimenticare la poesia.
Giocando con i generi e coi cliché, Phantom Boy non ha paura di affrontare temi spesso improponibili per l’animazione commerciale come la malattia e la morte creando un quadro suggestivo che mischia il noir fantastico con i film di supereroi. Educativo, con una riflessione sulla malattia e la morte, sull’amicizia e il coraggio così poetica da lasciare lo spettatore piacevolmente sorpreso.
Commento finale - 75%
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Phantom Boy
Dalla coppia di registi francofoni Jean-Loup Felicioni e Alain Gagnol, già autori di Un gatto a Parigi, nominato agli oscar 2010, arriva nelle nostre sale Phantom Boy una favola noir dove un ragazzo leucemico, Leo, acquisisce lo straordinario potere di staccarsi dal proprio corpo. Mixando il noir classico, una storia di supereroi e una storia su temi fondamentali quali l’infanzia, la malattia e il coraggio, Phantom Boy è un film d'animazione dai disegni molto classici e semplici con sfondi attuati dalla rielaborazione di fotografie davvero molto belle, che danno vita ad una New York solare e colorata, a tratti quasi onirica. Educativo, con una riflessione sulla malattia e la morte, sull'amicizia e il coraggio così poetica da lasciare lo spettatore piacevolmente sorpreso.