Con un’evidente impronta femminile, Michela Andreozzi, attrice comica, si misura per la prima volta nella regia con Nove Lune e Mezza, deliziosa commedia che, con della sana leggerezza, riesce a far riflettere su temi importanti.
Opera prima di Michela Andreozzi, Nove Lune e Mezza, racconta di due sorelle, due donne di oggi, due modi diametralmente opposti di stare al mondo: Livia e Tina entrambe sulla quarantina, tanto unite quanto diverse. Livia (Claudia Gerini) è una violoncellista bella e sfrontata, dall’anima rock. Modesta, detta Tina (Michela Andreozzi), è un timido vigile urbano che ha messo da parte la laurea per il posto fisso. Entrambe hanno un compagno: Livia convive con Fabio (Giorgio Pasotti) un osteopata dolce e carismatico, Tina con Gianni (Lillo) un collega ordinario e intollerante. Livia difende da sempre la sua posizione di donna che non desidera avere figli, mentre Tina tenta da anni di restare incinta, senza risultato: quando Tina, dopo tanti tentativi inizia a perdere la testa, Livia, consigliata dall’amico ginecologo, l’audace Nicola (Stefano Fresi), decide di portare avanti una gravidanza per lei.
Cosa funziona in Nove Lune e Mezza
Si può considerare illecita un’offerta d’amore spontanea e cosciente verso la persona a cui più si tiene? Un interrogativo che l’attrice e regista Michela Andreozzi si pone, riuscendo ad insinuare il dubbio etico e morale nello spettatore. Nove lune e mezza, con un genuino buon gusto e sensibilità tutta femminile, riesce a trattare argomenti purtroppo ancora scomodi in Italia come l’utero in affitto, l’omogenitorialità e anche, non proprio in sottofondo, del disagio di un mondo maschile poco pronto oggi a stare al passo con quello femminile.
Ma la regista vuole innanzitutto parlare del gentil sesso realizzando un viaggio al femminile, alla scoperta degli infiniti modi di essere donna, ai giorni d’oggi. Una regia snella che mescola tinte agrodolci a fugaci momenti drammatici, coadiuvati da una colonna sonora “nazionalpopolare” mista a pezzi inediti, rendono la commedia dell’Andreozzi particolarmente piacevole e con quel giusto mix tra risate e commozione.
Perché non guardare Nove Lune e Mezza
Il film sembra perdersi solo nell’espediente non riuscitissimo della “bugia” sulla quale si tiene in piedi l’intero assetto narrativo, ma riesce, comunque, ad orchestrare al meglio il ricco cast, molto in parte e dai personaggi ben delineati, e assicura risate genuine.
Film fieramente artigianale, con una curata e deliziosa fotografia, Nove Lune e Mezza intende sollevare giusti quesiti, senza però mai perdere quella leggerezza che assicura una visione piacevole e divertente. Una bella sorpresa, che, inoltre, consacra Claudia Gerini, come una delle nostre migliori commedianti.