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La Febbre del Sabato Sera rivive in una sfavillante edizione Director’s cut pubblicata per il 40° Anniversario in BluRay

La Febbre del Sabato Sera: Nuova edizione per “Saturday Night Fever”, titolo originale,  una Director’s cut pubblicata per il 40° anniversario del film. L’edizione da noi presentata all’interno dell’articolo è la seguente: “Saturday Night Fever Director’s cut”(40th Anniversary Edition)(Usa 1977-2002) di John Badham, pubblicata e distribuita da Paramount Pictures in Inghilterra il 7 maggio scorso. Al momento l’edizione non è disponibile in Italia. 

Uno dei film che meglio rappresentano il proprio tempo, “La Febbre del sabato sera”, è stato recentemente rilasciato dalla Paramount in una nuova edizione su Blu-ray denominata Director’s cut, che sostituisce la precedente 30th Anniversary edition del 2007 su dvd a due dischi, distribuita anche in Blu-Ray in Italia nel 2009. Questa nuova edizione contiene la denominata Director’s cut  della durata di 122 minuti, che altri non è che la versione cinematografica originale del 1977, contenente nel montaggio finale le tre scene inedite che il canale TCM Classics presentò per la prima volta nell’ormai lontano 2002. Il Blu-Ray presenta anche la versione del 1977 senza le tre scene in più, durata 119 min.. Entrambe sono state restaurate in un nuovo master 4K. La traccia audio è sempre quella in Dolby TrueHD 5.1, anche se pare che sia stata modificata nuovamente proprio per questa versione. Non sono presenti nuovi materiali extra ma solo quelli già presenti nell’edizione del 2007 per il 30’ anniversario.

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La Febbre del Sabato Sera – Il Film 

Tony (John Travolta) vive la sua vita per il fine settimana. Cammina a piedi e già pensa a quello che succederà il sabato. Indossa i vestiti giusti, perfeziona con grande attenzione i capelli e ha tutte le mosse giuste sul paveè della discoteca. Lui e i suoi amici trascorrono le loro notti del sabato al 2001 Odissey, la discoteca più frequentata del quartiere. La danza non è solo la libertà di espressione per Tony, è la libertà da tutto il resto: dalla propria soffocante famiglia, dal suo lavoro che non lo porta da nessuna parte e dagli sforzi della vita. Accetta di partecipare ad una prossima gara di danza con l’amica Annette (Donna Pescow), innamorata di lui ma non ricambiata. Un giorno però Tony conosce Stephanie (Karen Lynn Gorney), una ballerina superiore, e decide di sostituire l’amica con la sua nuova partner di ballo. Mentre il concorso si avvicina, lui e i suoi amici esplorano la vita, ma Tony è sempre più alla ricerca di una via d’uscita oltre i limiti della sua esistenza altrimenti stretta e insoddisfacente.

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Che si abbia amato o odiato la disco-music all’epoca del massimo fulgore, è impossibile non avere visto La Febbre del sabato sera e non considerarne il grande valore anche a tutti questi decenni di distanza, non si può non farsi trascinare dal ritmo e dalla perfetta ambientazione nella New York alla fine degli anni settanta, dalla grandiosa sinuosità delle sequenze di ballo al 2001 Odissey e dalla splendida colonna sonora che fra le prime si lasciò alle spalle le vestigia del rock, firmata dai Bee Gees. Un film praticamente perfetto quello firmato da John Badham, che stabilisce il suo ritmo fin dalla leggendaria camminata di Tony Manero sui titoli di testa, e riesce a puntellarlo ipnoticamente per tutto il film, con grande maestria. John Travolta, che fu lanciato proprio con questo film, è praticamente magnifico, sia nelle parti più apertamente ironiche che in quelle di piccola leggenda locale della pista da ballo. New York è il grandioso sfondo di un giovane uomo alla ricerca della sua vera strada, calato con grande cuore, ma anche anima e testa, tanto che la visione che ne è scaturita è divenuta immortale; non solamente Tony Manero, ma anche tutto quello che e lo circonda, le acconciature, i vestiti in polyestere, le movenze e gli atteggiamenti, è un manifesto dell’epoca. C’è moltissima connessione con l’atmosfera del 1977, in una rara occasione in cui le interpretazioni ma anche i suoni, la struttura tecnica e tutto il resto si unisce in perfetta simbiosi nella definizione del personaggio protagonista ma anche di tutti gli altri fino alle più piccole partecipazioni, creando un film che è il simbolo stesso di un’era. A partire dalla sequenza di titoli di testa fra le migliori e più iconiche mai realizzate. John Badham, autore in seguito anche degli emozionanti thriller d’azione tecnologica di grande successo negli anni ’80, “Tuono Blu”(Blue Thunder)(1983), “Wargames- Giochi di guerra”(1982) e “Corto circuito”(Short circuit)(1985) – ha diretto con grande maestria un personaggio come Tony Manero poi divenuto un’icona, per un Travolta che con grande fiducia si è consegnato nelle sue mani. La regia di Badham è un mirabile saggio sulla vanità che sotto un’apparenza puramente superficiale, cela una realtà molto più oscura, sempre in preciso ed elegante equilibrio tra i suoi toni più drammatici e quelli più leggeri e ironici, mentre la cultura del tempo è ugualmente ben restituita in maniera incisiva e preminente, pienamente riuscita nel suo vitalismo narrativo, raccontandoci una storia con precisione chirurgica.

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Le difficoltà che si trova ad affrontare il protagonista de La Febbre del sabato sera non sono particolarmente originali, ma sono onestamente presentate e contestualizzate, oltretutto in un modo molto interessante. Il ballo, la disco e la pista della discoteca aiutano la crescita di Tony per tutto il film. La decadenza del decennio dei settanta – la sua musica, i suoi vestiti e il sesso – sono una fuga dalla mediocrità asfissiante di una vita quotidiana che lo vede lavorare in un negozio di ferramenta per pochi soldi e quasi nessuna soddisfazione personale; chiede al suo capo il prestito di un giorno di paga per comprarsi una camicia azzurra da sera che ha in mente. Non guarda al futuro oltre la sua prossima escursione serale al 2001 Odissey. Più tardi nel film, dopo un litigio con il principale impersonato da Sam J. Coppola, il pubblico è introdotto a due dei suoi colleghi che sono al lavoro nella ferramenta da più di un decennio ciascuno; è un punto di svolta per Tony che sembra apprezzare la sicurezza di quel lavoro, ma non vuole passare la sua intera esistenza in quei pochi metri quadrati, vivendo una vita meramente da spettatore. Almeno la pista da ballo, i vestiti e l’aspetto attentamente curato gli danno un’immagine, qualcosa che lo potrebbe portare via da tutto questo. Alla fine, la preoccupazione più grande della sua famiglia non è più lui, gli è stata scippata dal fratello prete, che ha abbandonato il sacerdozio, lasciando dietro di sé le speranze e i sogni della madre cattolica, e che anzi lasciando la casa dei genitori impartisce a Tony un’importante lezione dicendogli come nella propria vita sia fondamentale seguire la propria strada e le proprie aspirazioni, e non quelle che vorrebbero tracciarci e imporci, le altre persone. È un’interessante giustapposizione, dato che Tony non sembra essere particolarmente nuovo in termini di studio agli sviluppi della vita. Badham e lo sceneggiatore Norman Wexler ( “Serpico” ) offrono una storia senza tempo, e per l’epoca d’avanguardia, sulla gioventù, accanto a una presentazione altrettanto all’avanguardia sulla consapevolezza culturale del periodo. La fusione tra le due parti, seria e drammatica e quella più emozionante e leggera delle sequenze di ballo e della discoteca, è riuscita così magistralmente che ha reso il film davvero memorabile e significativo.

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La Febbre del Sabato Sera – Il Blu-Ray Disc

Come già annunciato è stata da poco pubblicata in Inghilterra la 40th Anniversary Edition in 1080p de La Febbre del sabato sera, e per l’occasione il film è stato rimasterizzato in 4K dal negativo originale. Anche se la Paramount non ha pubblicato un disco aggiuntivo in UHD, la nuova copia è comunque di eccellente fattura. L’immagine risulta più calda, filmica e nitida. In massima parte, la presenza della grana è coerentemente mantenuta con la tonalità e la luce della pellicola. Bay Ridge Owner Store, il negozio di ferramenta , è adesso un tesoro di minuscoli dettagli, quasi tutto rivestito di mensole e di ganci ai quali sono appese le cose, al meglio della definizione possibile, si può leggere quasi tutto quello che è presente nel quadro dell’immagine, e lo spettatore potrebbe praticamente farsi un giro per un negozio di 40 anni fa, attraverso il Blu-Ray. I vestiti sono così precisi che se ne vedono chiaramente le pieghe, le cuciture, e il tipo di tessuto, mostrandone anche i dettagli più sottili. Le caratteristiche facciali sono anch’esse restituite in tutta la loro complessità. L’immagine assume un aspetto leggermente meno forte e diffuso all’interno del 2001 Odissey dove domina la pesante illuminazione rossa, le riprese vennero sovente realizzate attraverso dei filtri flou sull’obiettivo. L’integrità strutturale de La Febbre del sabato sera e le sue qualità cinematografiche sono state restituite intatte. I colori sono al massimo della loro bellezza, vivi e vibranti, con tutte le loro sfumature e le diversità ma senza mai peccare di ammodernamenti elettronici, la tavolozza rivela una grande profondità, una buona capacità di transizione tra le sfumature di ombre e luce, ed è particolarmente rimarchevole nei luoghi luminosi come il negozio di ferramenta o gli esterni soleggiati di New York. I toni della pelle sono sempre ben resi, i neri sono profondi con solo qualche picco di intensità della grana e perdita di profondità in qualche angolo di ripresa. La stampa appare uniforme e pulitissima, e ben pochi sono gli artefatti visibili per l’utilizzo di compressione. Chiunque abbia amato questo film, dovrebbe essere ben soddisfatto, dalla sua presentazione in 4K.

Anche questa uscita del classico senza tempo di John Badham presenta una colonna sonora mantenuta in Dolby TrueHD 5.1, così come fu per la versione precedente, ma sono state apportate alcune modifiche al mix. La Paramount aveva comunicato che la traccia avrebbe ricevuto “un aggiornamento … per migliorare ulteriormente la sua resa allo spettatore”. Con solo questa dichiarazione, e non avendo la precedente edizione del 2009 su Blu-ray per un confronto, mi limiterò soltanto a sottolineare quello che questa edizione può offrire a proprio merito. Che non è buona in modi sorprendenti, ma risente comunque del peso degli anni. La musica ne è ovviamente il fattore dominante. La spazialità è resa con forte distinzione dal resto, come la chiarezza e la profondità dei bassi. I suoni ambientali delle voci in discoteca godono di una fantastica ricchezza e di un’attenzione ai dettagli per tutta la gamma, dai penetranti alti ai bassi potenti. Mentre l’estensione del canale posteriore non è prominente, c’è abbastanza spinta per eliminare il suo arrancare. Alcune atmosfere esterne della città e gli effetti sonori chiave ci sono restituiti con un adeguato dettaglio. Il dialogo che è la maggior parte del film oltre alla musica, è generalmente ben definito e centrato. La priorità e la chiarezza entrano in discussione durante un dialogo di contrasto(con la musica in sottofondo in un punto al minuto 86’; l’equilibrio e la definizione sembrano solo in questo punto perdere la loro precisione. Altrimenti, la pista è molto buona e restituisce al meglio tutto ciò che è più importante. Attenzione in questa versione non è disponibile la lingua italiana. 

“Saturday Night Fever” contiene la maggior parte di tutti gli extra già presenti nella precedente edizione del 30’ Anniversario pubblicata in una edizione speciale in due dvd nel 2007, e poi riproposta in Blu-ray nel 2009. Ma, per la prima volta questa versione contiene due montaggi del film: il Theatrical cut (1:59:02) e il Director’s (2:02:15).

Commento audio : Il regista John Badham ci offre un commento ricco di tracce e dettagli sull’epoca, discutendo i dettagli e la sostanza grintosa delle riprese, ma anche condividendo informazioni sulla storia e sui temi, lo script, il protagonista, inclusa la sua performance e la sua presenza sul set, la musica e molto di più. È un ascolto forte e vale la pena di seguirlo per le due ore. Disponibile solo sul montaggio cinematografico.

“70s Discopedia” : una traccia di trivia pop-up che condivide informazioni sul film e sul decennio. Le parole appaiono in riquadri colorati come quelli della pista da ballo. Disponibile sia per la Director’s che per il montaggio cinematografico.

“Catching the Fever” (1080p): un documentario in cinque parti:

  • “A 30 years legacy” (2007) (15:25): Un segmento retrospettivo che guarda all’eredità del film, inclusa la sua potente influenza, rendendo la sua stella un’icona, la musica, i temi, le interpretazioni e altro ancora.
  • “Making soundtrack history”(12:40): Come suggerisce il titolo, questo segmento guarda più attentamente ai Bee Gees e alla colonna sonora del film, che è stata per lunghi anni il “best seller” di tutti i tempi (da allora è stata superata dalla colonna sonora di “Guardia del corpo- The Bodyguard”).
  • “Platformers & Polyester” (10:37): Una discussione che prende in esame i vestiti del tempo e come hanno riflesso la cultura e gli atteggiamenti dell’epoca.
  • “Deejays & Discos “(10:19): Una discussione sulle origini della musica, l’epoca del la disco, la cultura attorno a essa, il suo posto nel film e altro ancora.
  • “Spotlight on Travolta” (3:36): Uno sguardo rapido sul lavoro dell’attore nel film e sulla carriera in generale.

“Back to Bay Bridge” (1080p, 9:01): L’attore Joseph Cali cammina per le strade dove è stato girato il film, trent’anni dopo.

“Dance Like Travolta with John Cassese” (1080p, 9:50): “The Dance Doctor to the Stars” insegna agli spettatori come ballare nel culmine del film.

“Fever Challenge!” (1080p, 4:00): un gioco che sfida i giocatori a seguire insieme a passi di danza designati dal colore.

Scena eliminata (1080p, 1:32): Tony & Stephanie in macchina . Sequenza poi tra le tre incluse nella Director’s cut. Nella precedente edizione del 30’ Anniversario era inclusa, e anche con la possibilità di un commento audio opzionale di Badham, qui assente.

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“Saturday Night Fever Director’s cut” (La Febbre del sabato sera) è il Blu-ray di un classico solido e indelebile che unisce l’altezza della consapevolezza culturale e delle proprie ambizioni con una storia tradizionale di formazione . Il protagonista de La Febbre del sabato sera può sfruttare come sfondo per la sua esistenza le più memorabili canzoni disco di quel periodo, ma il film è ben più che percussioni e tastiere. Travolta padroneggia alla grande la parte, completamente sommerso non solo nella cultura ma nella testa del personaggio, creando un carattere molto convincente, che guarda sia al breve futuro, che a quello di decenni dopo, come i quarant’anni che sono passati da allora. La Febbre del Sabato Sera è sia distraente che drammatico. La combinazione è realizzata benissimo e mantiene la sua forte coesione anche dopo tutti questi anni. La stampa della Paramount ci offre video e audio solidi. La Director’s cut è benvenuta, ma nessun nuovo contenuto extra vi è stato incluso. Forse si poteva fare di più sotto questo aspetto, nuovi documentari-interviste ai protagonisti e agli autori del film, a distanza di dieci anni dalle ultime, e un disco UHD accluso – ma per essere un aggiornamento valido per coloro che già hanno le edizioni precedenti, il nuovo trasferimento da 4k e il montaggio esteso sono sicuramente un incentivo all’acquisto, soprattutto per chi ancora non aveva la La Febbre del sabato sera in Blu-ray.

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La Febbre del Sabato Sera: Nuova edizione per "Saturday Night Fever", titolo originale,  una Director's cut pubblicata per il 40° anniversario del film. L'edizione da noi presentata all'interno dell'articolo è la seguente: "Saturday Night Fever Director's cut"(40th Anniversary Edition)(Usa 1977-2002) di John Badham, pubblicata e distribuita da Paramount Pictures in Inghilterra il 7 maggio scorso. Al momento l'edizione non è disponibile in Italia.  Uno dei film che meglio rappresentano il proprio tempo, “La Febbre del sabato sera”, è stato recentemente rilasciato dalla Paramount in una nuova edizione su Blu-ray denominata Director’s cut, che sostituisce la precedente 30th Anniversary edition del 2007 su…
Commento Finale

La stampa della Paramount ci offre video e audio solidi. La Director’s cut è benvenuta, ma nessun nuovo contenuto extra vi è stato incluso. Forse si poteva fare di più sotto questo aspetto, nuovi documentari-interviste ai protagonisti e agli autori del film, a distanza di dieci anni dalle ultime, e un disco UHD accluso - ma per essere un aggiornamento valido per coloro che già hanno le edizioni precedenti, il nuovo trasferimento da 4k e il montaggio esteso sono sicuramente un incentivo all'acquisto, soprattutto per chi ancora non aveva il film su Blu-ray. Attenzione in questa versione non è disponibile la lingua italiana.

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About Enrico Bulleri

Laureato in Storia e Critica del Cinema vecchio ordinamento, e poi in Discipline dello Spettacolo Laurea breve successivamente, all'Università di Pisa, da sempre scrive di cinema e musica, teatro, spettacolo in genere, per varie testate cartacee elettroniche come online, quali Nocturno cinema, Hot Video & Film, La Nazione FI, Il Pisorno, Toscana Oggi, Il Tirreno LI ecc., Ha svolto anche attività di organizzatore e di consulenza in ambito di Fondazioni Teatrali e manifestazioni festivaliere cinematografiche, per organizzazione dei progetti di rassegne, retrospettive, mostre multimediali nell'area cinematografica, e in sinergia con la programmazione cartellonistica della danza, del teatro, della lirica. Appassionato collezionista in proprio dagli anni ottanta epoca del vhs e del Beta, possiede più di 15000 titoli solamente tra Blu-ray e dvd.

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  1. Eccellente

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