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Split – Recensione – Un Film di M.Night Shyamalan

Split, M.Night Shyamalan è pronto ad approdare nei cinema italiani, dal 26 Gennaio 2017 in sala con Universal Pictures, con il secondo passo della sua rinascita artistica, dopo il riuscitissimo The Visit. Un thriller che racconta la travagliata esperienze di tre giovani ragazze rapite improvvisamente da un uomo che convive con ben 23 (forse 24) personalità differenti.

Kevin (James McAvoy) è un paziente psichiatrico della dottoressa Fletcher (Betty Buckley). Afflitto da un grave sdoppiamento della personalità, Kevin, ha mostrato sotto le cure della sua psichiatra la bellezza di 23 personalità differenti ma una è rimasta celata, in attesa di prendere il sopravento sulle altre. Dopo aver rapito e segregato in una stanza tre giovani adolescenti, capitanate dall’ostinata Casey (Anya Taylor-Joy), le barriere delle varie personalità dell’uomo cominciano ad andare in pezzi. Sarà l’inizio di una estenuante lotta per la sopravvivenza di tutti i protagonisti.

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Incredibile come un regista dal talento visionario come M.Night Shaymalan, venga considerato quasi universalmente come un autore che abbia semplicemente avuto una fortuna sfacciata con i film d’esordio. Secondo molti, non è più riuscito a riprodurre all’interno della propria filmografia la qualità dei sui primi lavori. Se “The Visit” non fosse bastato a convincere questi miscredenti sulle indubbie abilità narrative del regista di origine indiane, i cui unici veri passi falsi sono un orribile “L’ultimo dominatore dell’aria” e un “After Earth” sul quale non ha potuto avere il controllo per colpa della famiglia Smith, ci penserà “Split” a rappresentare la prova definitiva della sua maestria registica e narrativa.

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Esattamente come nel suo precedente lavoro, Shaymalan, sfrutta a pieno le sue potenzialità all’interno della macchina cinema, comportandosi come un bambino con un giocattolo (del quale però possiede una totale padronanza); inoltre si diverte sovvertendo gli abusati canoni del genere, riuscendo nell’ardua impresa di creare un prodotto che si presenti al suo pubblico fresco e innovativo.

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Split” è un’opera carica di tensione, in cui si attinge a piene mani dall’immaginario hitchcockiano ma allo stesso tempo la stessa materia viene rivisitata in modo completamente personale e riconoscibile, come solo un autore degno di questo nome sa fare. Il film presenta al suo interno una sottotrama più profonda con tematiche scomode ed inusuali per un prodotto di questo genere come la violenza minorile e la pedofilia, mali indicibili che con “Split” Shaymalan cerca di esorcizzare. La pellicola soffre di qualche fragilità all’interno dello svolgimento del racconto, ma non è per la coerenza o per la credibilità della trama che il suo lavoro merita di essere riconosciuto ed acclamato, bensì per aver confezionato, sotto le mentite spoglie di un thriller “psicologico”, un’approfondita analisi della malattia mentale e del trauma infantile.

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Da segnalare, oltre alla perfetta prova di  James McAvoy, anche la scena finale che, senza fare alcuno spoiler, è un ulteriore esempio di quanto il fenomeno della serializzazione non si fermi solamente all’ambito televisivo, ma che stia subentrando sempre di più anche nel macrocosmo cinematografico.

Regia: M. Night Shyamalan Con: James McAvoy – Anya Taylor-Joy – Betty Buckley – Jessica Sula – Haley Lu Richardson – Brad William Henke – Kim Director – Lyne Renee Durata: 116 Min Anno: 2017 Paese: USA Distribuzione: Universal Pictures
Split, M.Night Shyamalan è pronto ad approdare nei cinema italiani, dal 26 Gennaio 2017 in sala con Universal Pictures, con il secondo passo della sua rinascita artistica, dopo il riuscitissimo The Visit. Un thriller che racconta la travagliata esperienze di tre giovani ragazze rapite improvvisamente da un uomo che convive con ben 23 (forse 24) personalità differenti. Kevin (James McAvoy) è un paziente psichiatrico della dottoressa Fletcher (Betty Buckley). Afflitto da un grave sdoppiamento della personalità, Kevin, ha mostrato sotto le cure della sua psichiatra la bellezza di 23 personalità differenti ma una è rimasta celata, in attesa di prendere il sopravento sulle…
Commento Finale - 78%

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Con il suo ultimo film Shyamalan dimostra la sua innata abilità di approcciarsi al cinema come farebbe un bambino con un giocattolo, cosciente però di ogni suo minimo aspetto. Un approccio che gli consente di stravolge meccaniche ormai abusate all'interno del cinema di genere, rendendo il prodotto quasi innovativo. La conferma di essere ancora uno dei narratori di universi più completi e capaci dell'intera industria hollywoodiana

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