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When we rise – Abbiamo incontrato il premio Oscar Dustin Lance Black al RomaFictionFest

Il premio Oscar Dustin Lance Black ha scelto il RomaFictionFest per presentare, in anteprima mondiale, la serie tv When we rise. In otto puntate, di cui due dirette da Gus Van Sant, la lotta del popolo LGBT che ha contribuito a lanciare il movimento americano per i diritti civili.

La decima edizione del RomaFictionFest, nella sua quarta giornata, ha ospitato, in anteprima mondiale, la serie tv When we rise, che andrà in onda a partire da Febbraio 2017 su ABC, e il suo papà creativo, lo sceneggiatore Dustin Lance Black. Premio Oscar per la sceneggiatura di Milk, Black fa coppia nuovamente con Gus Van Sant, in questo caso in veste di produttore esecutivo e regista dei primi due episodi, per raccontare le storie e le persone dietro al movimento di liberazione dei diritti della comunità LGBT iniziato in America nel 1969.

“Innanzitutto, voglio dire grazie e vi ringrazio per avermi fatto venire nel vostro bellissimo paese, guardate solo questa sala… che dono essere nati italiani. Prima cosa, sono convinto che la cosa più difficile per le persone omosessuali, LGBT e per tutte le persone trattate male per la diversità è sentirsi isolate. L’isolamento e la solitudine porta le persone a prendere considerazione il suicidio ed è una cosa tragica. Il lavoro che faccio io è quello di aiutare le persone a sentirsi meno sole, devono capire che nel mondo ci sono persone che non solo le capiscono e sono come loro ma che combattono per rendere la loro vita migliore. Nel mio paese e nel mondo sono stati fatti grandi progressi dai tempi di “Milk”, purtroppo però a volte si fanno dei passi indietro ed è estremamente importante che i diritti vengano mantenuti, conservati e protetti. Oggi una serie come questa è estremamente necessaria”. Si apre così l’incontro con lo sceneggiatore che si dimostra molto disponibile e aperto a rispondere a qualsiasi domanda gli venga posta.

Inevitabile, quindi, non rispondere alla domanda sulla recente elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti: Donald Trump è un bigotto. Non è solo contro il popolo LGBT, ma contro le minoranze razziali, i diritti delle donne. Non è la prima persona di questo tipo che sale sul palcoscenico pubblico. Ma possiamo, anzi dobbiamo andare ad attingere dalla storia e capire come combattere tutto questo senza perdere i nostri diritti. Si può pensare di parlare di politica e di legislatura con persone che non la pensano come noi, ma non si cambia in questo modo la gente. Bisogna cambiare il loro cuore. Per farlo l’unico modo è di raccontare le proprie storie personali. Dobbiamo raccontare le nostre storie personali per combattere un’amministrazione carica di odio. Oggi giorno non solo negli USA ma nel mondo, accade tutto questo per ogni gruppo minoritario. Ricordiamolo: tutti sono colpiti, tutti possiamo ritrovarci in minoranza, dipende semplicemente “da come tagli la torta” e da che prospettiva la guardi. Bisogna utilizzare la propria storia e il proprio cuore come una spada.”

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Creatore, sceneggiatore e anche regista, in due episodi, di When we rise, Dustin Lance Black racconta della nascita e dello sviluppo della sua opera: “Volevo raccontare da tantissimo tempo questa storia, incentrata sull’importanza di tante persone che lavorano insieme. Ho iniziato a lavorarci 4 anni fa, il primo anno è stato impiegato solo nella ricerca delle storie vere. Volevo persone provenienti da vari movimenti e che avessero formato la loro famiglia e fossero sopravvissute. Volevo che i giovani credessero che questo fosse possibile e far loro vedere che questa gente vive, perché in genere nei biopic – e anch’io ne ho scritto uno – la persona coraggiosa alla fine muore. Nel titolo la parola WE, NOI, è scritta più grande e volevo che si rispecchiasse in tutto il progetto, quindi ho scelto registi gay, etero, maschi, femmine, di colore, ho cercato di rispecchiare la diversità della storia nel cast e nella troupe, i 4 trans della serie sono veri attori trans. Quindi non è un prodotto che ho creato da solo, sarebbe una bugia, l’ho fatto con un gruppo di persone diverse.” 

Un pensiero inevitabile va a Milk e ai cambiamenti che, soprattutto nella rappresentazione cinematografica del mondo omosessuale, sono avvenuti: “Anche al cinema c’è stato un cambiamento, ma in televisione è stato maggiore e più veloce, la tv riesce a raggiungere più persone e ora affronta anche storie con trans, cosa per me molto elettrizzante perché nel nostro mondo non ci sono solo uomini e donne gay. Sono elettrizzato nel vedere questo movimento che viene alla luce con tutta la sua diversità, soprattutto in televisione.”

https://www.youtube.com/watch?v=6CBZZgXaE_A

Una delle protagoniste della serie si chiama Roma, come la città in cui si è tenuta la premiere mondiale: “Il personaggio di Roma Guy esiste per davvero e si chiama Roma nella realtà! Il personaggio di Roma viene da una famiglia di origine italiana ed è una famiglia molto grande e affettuosa e si scoprirà con lo svolgersi della serie. E’ una famiglia tipica italiana. Sento che Roma e l’Italia capiscano molto l’importanza della famiglia, del calore, è una cosa che percepisco: qui si capisce l’importanza della famiglia. E io sono venuto a presentare la mia famiglia, la mia serie qui. Questo è When We Rise: vorrei dire all’Italia “Posso presentare la mia famiglia alla vostra famiglia?”. L’Italia deve fare ancora tanta strada per i diritti della comunità LGBT ma sono certo ci potremmo riuscire lavorando insieme,  magari davanti ad un bel bicchiere di vino rosso!”

About Federica Rizzo

Campana doc, si laurea in Scienze delle Comunicazioni all'Università degli Studi di Salerno. Web & Social Media Marketer, appassionata di cinema, serie tv e tv, entra a far parte della famiglia DarumaView l'anno scorso e ancora resiste. Internauta curiosa e disperata, giocatrice di Pallavolo in pensione, spera sempre di fare con passione ciò che ama e di amare follemente ciò che fa.

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