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Rogue One – A Star Wars Story – Recensione – Un Film di Gareth Edwards

“Rogue One – A Star Wars Story”: Arriva nelle sale cinematografiche italiane il primo spin-off della celebre saga di fantascienza che non ha certo bisogno di presentazioni. Un nuovo capitolo dell’universo cinematografico creato da George Lucas, nel quale viene narrato il tentativo di impossessarsi dei piani della Morte Nera da parte di un gruppo di ribelli. Il ponte perfetto tra Episodio III (“La vendetta dei Sith”) e l’amatissimo Episodio IV (“Una nuova speranza”).

Lo scienziato Galen Erso (Mads Mikkelsen), viene raggiunto dal Direttore Krennic (Ben Mendelsohn) sul pianeta Lah’mu, in cui si è ritirato con sua moglie Lira e sua figlia Jyn per sfuggire alle grinfie dell’impero. Per costringerlo alla resa, Krennic, uccide sua moglie e invia le sue guardie alla ricerca della piccola Jyn che riesce a fuggire e viene salvata dal ribelle Saw Gerrera (Forest Whitaker). Quindici anni dopo Jyn Erso (Felicity Jones), ormai adulta, viene fatta evadere da una prigione imperiale dai ribelli, che vogliono usarla per rintracciare suo padre Galen e ucciderlo, per impedire il completamento di un’arma che può distruggere interi pianeti, la minacciosa Morte Nera.

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La Disney ci ha già fatto capire, illustrando al pubblico le uscite che ci attendono nei prossimi anni, che la saga di Star Wars ci farà compagnia per un bel periodo di tempo, sia con la saga principale che con intriganti spin-off, come in questo caso. Mai nessuno però si sarebbe aspettato da una multinazionale come la Casa dalle Grandi Orecchie, dedita alla produzione di pellicole d’intrattenimento per il massimo bacino d’utenza, una presa di posizione così decisa e coraggiosa come quella rappresentata in “Rogue One“.

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Dopo “Il risveglio della forza”, che basava tutta la sua potenza narrativa ed epica su di un immaginario già collaudato nel tempo, diventando oltre che un omaggio alla grandezza del passato anche un esaltazione ad un tipo di cinema sempre più sottomesso al bisogno di nostalgia dei fan, questo nuovo film dell’universo narrativo della serie sovverte quasi totalmente tali stilemi.

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Gran merito di tale risultato va al regista Gareth Edwards, che già aveva dato prova della sua abilità registica in pellicole come “Monsters” e “Godzilla“, ma in “Rogue One” mostra piena maturità nella direzione. Un risultato ottenuto pur con tutti i numerosi tagli e problematiche che ha subito la produzione del film (che si fanno notare principalmente nella prima parte della pellicola), è riuscito nella sua missione, ardua come quella dei protagonisti, di trasformare Star Wars in un’epopea bellica.

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Il vero potere della Forza – di Davide Belardo 

Dopo un capitolo ponte tra passato e futuro, “Il Risveglio della Forza”, che J.J. Abrams è riuscito a legare amabilmente in una operazione nostalgia perfettamente riuscita. Con “Rogue One” veniamo immersi in uno spin-off che si posiziona tra gli avvenimenti di episodio III e episodio IV, l’indimenticabile capostipite che per noi over 30 sarà sempre e comunque solo “Guerre Stellari”. Con una regia attenta e una sceneggiature intelligente, capace di omaggiare il passato senza scimmiottarlo, Gareth Edwards è riuscito nell’impresa, quasi inaspettata, di consegnare ai Fan un capitolo che trasuda “La Forza” da ogni singolo fotogramma. Un film in cui finalmente i protagonisti sono le perfette pedine che si muovono in una struttura narrativa, che è la vera protagonista, e non l’unico motivo valido per portare a termine la visione. Guerrafondaio, eroico, ribelle, spettacolare, epico e ricco di speranza per il futuro, “Rogue One” è quello che i fan aspettavano da anni. Visione in 3D non necessaria per godere a pieno della visione del film.

La vera protagonista del film è la guerra, anche quando non è visivamente presente sul campo, sia come portatrice di inevitabili morti, quanto di immortale speranza. L’occhio esperto di Edwards rende facilmente percepibili tali valori con spaziose inquadrature e panoramiche che non possono non allietare anche il pubblico più intransigente per la loro pulizia. L’altra motivazione per cui “Rogue One” merita assolutamente di essere elogiato è la capacità di creare personaggi originali che siano in grado, nella durata di una sola pellicola, di scatenare un sentimento di empatia con lo spettatore, una sfida vinta senza troppi problemi.

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La particolarità che tuttavia risalta maggiormente è quella di trovarsi davanti finalmente ad un episodio della saga nel quale la struttura portante è l’elemento politico del racconto, estremamente radicato nella nostra attualità, e la cattiveria con cui si delinea la narrazione, inedita nel panorama blockbuster di oggi. E’ quindi un piacere indescrivibile notare che questa saga immortale sia tornata in grande spolvero e con uno spirito di freschezza ed innovazione non indifferente.

Visivamente spettacolare e narrativamente avvincente “Rogue One” si segnala come uno dei capitoli migliori della serie.

Regia: Felicity Jones, Diego Luna, Mads Mikkelsen, Alan Tudyk, Ben Mendelsohn, Forest Whitaker, Donnie Yen, Jonathan Aris, Riz Ahmed, Genevieve O’Reilly, Jimmy Smits Anno: 2016 Durata: 133 min Paese: USA Distribuzione: Walt Disney
"Rogue One - A Star Wars Story": Arriva nelle sale cinematografiche italiane il primo spin-off della celebre saga di fantascienza che non ha certo bisogno di presentazioni. Un nuovo capitolo dell'universo cinematografico creato da George Lucas, nel quale viene narrato il tentativo di impossessarsi dei piani della Morte Nera da parte di un gruppo di ribelli. Il ponte perfetto tra Episodio III ("La vendetta dei Sith") e l'amatissimo Episodio IV (“Una nuova speranza”). Lo scienziato Galen Erso (Mads Mikkelsen), viene raggiunto dal Direttore Krennic (Ben Mendelsohn) sul pianeta Lah'mu, in cui si è ritirato con sua moglie Lira e sua figlia Jyn per sfuggire…
Commento Finale - 80%

80%

Al contrario dell'operazione nostalgia intrapresa da "Il risveglio della forza", "Rogue One: A Star Wars story" preferisce l'impianto di impronta bellica, una scelta quasi innovativa all'interno della saga e particolarmente riuscita. Con un occhio rivolto al passato proietta i fan in uno spin-off che si segnala come uno dei capitoli più riusciti della saga. Una sfida che non si può che considerare vinta. Correte al cinema.

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16 commenti

  1. Ottima analisi, ben argomentata ma allo stesso tempo incisiva e non prolissa!
    Il fatto che l’impostazione principale del film sia su base bellico/politica credo che lo renderà più avvincente rispetto al Risveglio della Forza.
    Non vedo l’ora di gustarmelo al cinema.

  2. beh raga speriamo sia bello ho molte aspettative per questo film!!!
    cmq bravi mi piace che abbinate le immagini al testo

  3. cgi da paura (tranne una cosa ma non posso spoilerarla) narrazione non troppo forzata (in alcune parti di più ma forse perché qualcosa hanno pur dovuto tagliare) e finalmente ci hanno chiarito una volta per tutte uno dei misteri più grandi ,diciamo pure il più grande, della saga e lo hanno fatto anche bene (e qui mi fermo perché non voglio fare spoiler).
    qualche aspetto negativo del film c’è ma sono proprio dettagli, io consiglio di andare a vederlo in 3D perché alcune scene di guerra ti sembra di essere veramente li in mezzo alla guerriglia, ma anche senza il 3D sono d’accordo con ciò che avete scritto sopra il film è bellissimo ugualmente.

    • Ciao grazie per il passaggio. Personalmente grazie alla disney ho visto il film sia in 2D che in 3D, il giorno dopo, e non ho trovato sostanziali differenze. Però magari il pannello 3D della sala utilizzata non era il massimo.

  4. Io sinceramente non riesco più a stare nella pelle, devo ancora aspettare fino a stasera poi vi dico…
    Sto sentendo solo pareri entusiasti da tutte le parti per fortuna, credo che Rogue-One sia stato fin ora uno degli Star-Wars più apprezzati di sempre…

  5. Intanto complimenti per l’articolo.
    Rogue One – A Star Wars story, visto ieri sera (non in 3D): stupendo.
    Oltre a tutto quello che avete già sottolineato sopra vorrei aggiungere che (a parer mio ovviamente) l’alone tenebroso che domina l’atmosfera del film (la potenza dell’Impero è mostrata veramente con i controca**i in termini di navi stellari e quant’altro), una buona dose di originalità nella scrittura di personaggi mai visti ne sentiti per tutti e 7 i capitoli precedenti ma che difficilmente ci dimenticheremo, un’altrettanta buona dose di coraggio nel chiudere un buco di trama enorme come una casa di Una Nuova Speranza, ma sopratutto un finale che vale da solo il prezzo del biglietto, oltre ad una regia veramente superba in alcune scene (sopratutto scene di guerra, ma anche durante le comparse di Darth Vader) conferiscono a Rogue One forse il secondo posto nella classifica di tutti gli Star Wars.

  6. Bella recensione.
    Aggiungo che a due giorni dalla visione mi resta addosso un mood incredibilmente nuovo e genuino, dopo anni:
    La Morte nera come incubo infantile, il mostro dentro l’armadio/sotto il letto. Esiste? Non ci si crede.
    Eviterò di descrivere la scena precisa in cui sono stata travolta da un terrore infantile nei suoi confronti, per non rovinare nulla a chi non lo ha ancora visto. In quel momento niente buio, niente oscurità, dissonanza pura. Incredibile.
    Altra cosa meravigliosa, sempre seguendo l’onda dell’emotività, l’amore inespresso reso alla meraviglia.
    Una potenza poetica incredibile a cui non ero più abituata. Bastardi. Ho passato l’ultimo quarto d’ora del film a piangere come una fontanella.
    Tirando le somme, mi piace e mi affeziono ogni giorno di più al ricordo di ogni scena e di ogni personaggio. Non vedo l’ora di avere tra le mani il Final Cut.

  7. Bell’articolo e buona analisi!!
    Ne hai fatta di strada da quando le tue gambe a fagiolino calciavano la palla di rosso e pensavo che saresti stato un fallito come hackerino.
    PS:Ora che sei diventato famoso ricordati di enrytop che ti ha formato in qualche modo anche professionalmente e ti ha fatto superare le tue disabilità
    PPS:mi aspetto una busta paga alla fine di ogni mese
    Con affetto tony il fantino no scherzo enrytop&mattafifahd

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