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La ricompensa del gatto di Hiroyuki Morita – Recensione Film

Dopo 14 anni dalla sua uscita nei cinema di casa, sbarca finalmente anche nelle sale d’Italia ad opera di Lucky red, La ricompensa del gatto, 13esimo lungometraggio animato dello studio Ghibli, spin-off de “I sospiri del mio cuore”, in cui comparivano i due protagonisti animali della storia e che vede alla regia Hiroyuki Morita, già animatore di “Kiki consegne a domicilio” e de “I racconti di Terramare”.

Trasposizione, molto fedele, del manga “Baron: The Cat Returns”, rispetto al quale offre un disegno molto più dettagliato e fluido sia nelle figure dei personaggi che nei paesaggi, La ricompensa del gatto ha come protagonista una 17enne in piena crisi adolescenziale, Haru, che si ritrova a vivere una bizzarra avventura in compagnia di gatti parlanti, nel segretissimo e misterioso Regno dei Gatti. Ad accompagnarla in questa avventura due protagonisti felini: Muta, un gatto enorme e intimidatorio, dalla scorza dura ma il cuore tenero e Baron, un elegante e misterioso nobile entrato in azione per salvare Haru da una spiacevole sorte.

L’opera di Morita, attraverso una forma di animazione “vecchio stile”, permette a chi guarda di essere proiettato in un vero e proprio mondo parallelo. Un habitat che in apparenza potrebbe sembrare il mondo dei sogni, ma che nasconde qualcosa di strano. Non è, infatti, tutto oro quel che luccica: dietro al meraviglioso Regno dei Gatti si nascondono, infatti, orgoglio, egoismo e ambizione, tutti difetti appartenenti al mondo degli umani. Nonostante una personalizzazione poco originale dei gatti, fatta eccezione dei gatti bodyguard che appaiono per scortare il re durante un corteo notturno, una vera e proprio chicca, il film scorre molto piacevolmente grazie ad una trama ben strutturata e dialoghi divertenti.

Un’opera fantasiosa, deliziosa, divertente e mai noiosa o anche solo banale. Un film capace di farti sentire in bilico tra due universi, due linee temporali disgiunte e saldamente unite. Una favola in pieno stile, insomma, con una candida e goffa protagonista e una semplice morale: bisogna smarrire sempre un po se stessi per sapersi davvero ritrovare.

About Federica Rizzo

Campana doc, si laurea in Scienze delle Comunicazioni all'Università degli Studi di Salerno. Web & Social Media Marketer, appassionata di cinema, serie tv e tv, entra a far parte della famiglia DarumaView l'anno scorso e ancora resiste. Internauta curiosa e disperata, giocatrice di Pallavolo in pensione, spera sempre di fare con passione ciò che ama e di amare follemente ciò che fa.

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