La rock star “bella e stravagante” protagonista della serie animata degli anni ’80, Jem e le Holograms, arriva al cinema, questa volta in carne e ossa, nel film di Jon Chu che ambienta la storia ai giorni nostri, tra talent show, youtubers e social network.
Nata a metà degli anni ’80 come linea di bambole della Hasbro da cui venne tratta una serie animata durata tre stagioni, Jem la “cantante bella e stravagante” che ha fatto sognare i trentenni di oggi rivive al cinema in Jem e le Holograms, adattamento in chiave moderna del fortunatissimo cartoon. Aubrey Peeples interpreta una ragazza di provincia che diventa una superstar in seguito ad un video postato su Youtube che fa il giro del mondo ed ottiene migliaia di visualizzazioni. La casa discografica Starlight così la scrittura per diventare una vera e propria rockstar insieme a sua sorella Kimber (Stefanie Scott) e due care amiche cresciute con loro fin da piccole.
Rimescolando gli elementi della storia originale e attualizzandoli attraverso l’utilizzo dei social e del successo facile che seppellisce gli artisti sotto la glassa del personaggio glamour e dello star system, Jem e le Holograms si allontana per molti aspetti dalla serie animata, non riuscendo a mantenere lo spirito più esaltante del cartoon. La rock star al femminile, che ha fatto sognare milioni di trentenni di oggi, viene trasformata in una youtuber con crisi di identità che mantiene, fortunatamente, lo stesso accattivante look con i capelli rosa e un make up eccentrico e colorato in cui non manca mai la stella, simbolo che tiene vivo il contatto tra la ragazza e il padre scomparso anni prima.
Anziché far rivivere la colorata atmosfera anni Ottanta e il mood trash-rock fatto di parrucche sgargianti e sfide a colpi di riff, il film si rivela una teen story, una storia musicale, che toglie importanza anche all’aspetto shi-fi originario. Nel cartoon originale, Jerrica si trasformava in Jem grazie a Synergy, un’intelligenza artificiale creata dal padre. Qui si tratta di un piccolo robot che la conduce in una sorta di caccia al tesoro, metafora del rito di passaggio dall’adolescenza alla conoscenza di se stessa e dell’età adulta.
La regia di Jon M. Chu ricorre a tutti gli espedienti per amplificare il realismo della storia con effetti da found footage. Si fa ricorso alla camera a mano, alla più semplice videocamera, registrazioni in vhs e al linguaggio visivo del web con i video di YouTube, le coordinate geografiche di Google Map, dialoghi in chat e quant’altro, risultando molto attuale ed in linea con il prodotto.
Purtroppo, non bastano i glitter. Jem e le Holograms si riduce a raccontare la nascita di un idolo dei teenager che sceglie di non piegarsi ai compromessi dell’industria dello spettacolo. Il film, fortunatamente, intrattiene e coinvolge grazie ad una colonna sonora commerciale e orecchiabile e ad un ritmo dinamico, ma finisce per ridursi ad un punto di riferimento per teenager di oggi che non capiranno certamente l’operazione e i riferimenti all’amato cartoon.
Commento finale - 58%
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Jem e le Holograms
Nata da una linea di bambole della Hasbro e poi diventata protagonista di una serie animata negli anni '80, Jem, la cantante "bella e stravagante", arriva, dopo circa trent'anni, al cinema, spogliata della sua forza originaria ed adattata ai nostri giorni, nel film Jem e le Holograms. Le bambine e le adolescenti di quel periodo sicuramente non apprezzeranno la nuova versione di Jem che, divenuta protagonista di una teen story tutta musica e youtube, catturerà sicuramente l'attenzione delle nuove generazioni. Piacevole ed attuale, dal messaggio universale e dal target delineato.