The Assassin, esce con un notevole ritardo nei (fin troppo pochi) cinema italiani il premio Miglior Regia al festival di Cannes del 2015, uno spaccato della vita quotidiana nella Cina rurale del IX secolo, travestito da una storia di vendetta al femminile.
La presenza nelle sale cinematografiche di affreschi di epoche ormai remote, quasi dimenticate dal pubblico più generalista, come quello rappresentato in “The Assassin” rimane solamente una realtà lontana, tranne per alcuni sporadici episodi che ci possiamo raramente gustare. Il regista Hou Hsiao Hsien dipinge, proprio come se il digitale non fosse altro che la tela per la sua essenza artistica, un revenge movie il cui svolgimento è sostenuto da una rigidissima base drammaturgica, ovvero i chuanquì, racconti della cultura orientale contenenti la presenza tangibile dell’elemento mistico e soprannaturale.
Difatti la recitazione, decisamente calibrata, così come l’impostazione del monumentale comparto visivo, estremamente ricco di dettagli storici del periodo in cui è ambientato il racconto, frutto di uno studio a dir poco certosino del regista, risultano seguire ciecamente i canoni della tradizione teatrale, in particolare di quella cinese. L’impianto narrativo tuttavia non costituisce altro che un’impalcatura per un discorso ancor più ampio di Hsien: raccontare un particolare periodo della storia di un popolo incredibilmente interessante come quello cinese proprio grazie all’arte che loro stessi hanno reso internazionale e quindi riconoscibile in tutto il mondo.
“The Assassin” è decisamente un film wuxia, genere cinematografico caratterizzato da considerevoli scene di combattimento di arti marziali, volutamente esagerate e spettacolari. Il cuore dell’opera risiede nella sua protagonista, Nie Yinniang, incarnata dal fascino algido ma al tempo stesso irresistibile di Shu Qi, che diviene lo strumento del regista per rappresentare la profonda scissione tra il senso del dovere e l’interesse amoroso, intrinseca nell’animo umano, ma anche per evocare l’indipendenza e la solitudine tipiche delle figure femminili protagoniste della sua filmografia.
Commento Finale - 80%
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The Assassin potrebbe ingannare il suo pubblico proponendo all'apparenza un classico film basato esclusivamente sui combattimenti di arti marziale ma che invece rappresenta una sfera complessa di emozioni, cultura e storia, legate alla vendetta di una donna, che viene trasmessa al pubblico con una sensibilità e una potenza di immagini tali, da rendere l'opera universale.