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1001 Grammi – Recensione – Un Film di Bent Hamer

1001 Grammi, una metafora dell’esistenza in forma metrico decimale

1001 Grammi” ha per protagonista Marie (Ane Dahl Torp), un’impiegata all’ufficio norvegese dei pesi e delle misure, che vive una vita ordinaria, alquanto monotona e ripetitiva. Il fluire dei giorni scorre in maniera lineare, organizzata, e tutto attorno a lei sembra essere al suo posto finché, alla morte del padre, anch’egli impiegato nella stessa azienda, deve andare a sostituirlo a Parigi per il seminario di fama mondiale sulla determinazione del peso. Qui conosce un uomo, Pi (Laurent Stocker), un giardiniere- fisico (impersonato da un attore decisamente troppo basso per la coscialunga norvegese) che le fa riscoprire sensazioni dimenticate.

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Tutto ruota attorno alla metafora esistenziale del “peso” della vita. Questa donna tipicamente nordica che si trova a dover sempre misurare e pesare tutto per lavoro, capisce che in realtà le cose a cui dovrebbe badare, le cose che dovrebbe pesare nella sua esistenza, sono ben altre rispetto a quelle che si misurano con un righello o si pesano con una bilancia. Dopo vari eventi importanti, come la morte del padre e l’incontro con Pi, Marie realizza di aver attorno un baratro di solitudine e che tutto intorno a lei stia andando in pezzi.

I toni della pellicola sono freddi, il colore bianco è costantemente sinonimo di vuoto, e il ritmo delicato. Le musiche non sono brusche e il silenzio diventa un personaggio importante: fa da contorno al procedere della storia, che scorre lento ma deciso. Forse, ecco, un po’ troppo lento. La storia non procede velocemente ma è anche questo il suo fascino, poiché è l’insegnamento finale la cosa più importante che dobbiamo cogliere.

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La frase migliore del film viene detta da Pi in una conversazione con Marie:

“La vita a volte ha bisogno del caos. Tutto quello che cerchiamo di scoprire è semplicemente chi siamo”.

Il titolo, “1001 Grammi“, ci rammenta che non è sempre la perfezione, il 1000, che dobbiamo ricercare. A volte, è proprio quell’1, quel caos, a renderci felici.

Regia: Bent Hamer. Con: Ane Dahl Torp, Laurent Stocker, Magne Håvard Brekke, Dinara Drukarova, Per Christian Ellefsen, Didier Flamand, Peter Hudson, Hildegun Riise, Stein Winge, Daniel Drewes, Christian Erickson, Jean Donagan. Anno: 2014. Durata: 93 min. Paese: Norvegia, Germania Distribuzione: Movies Inspired 
1001 Grammi, una metafora dell'esistenza in forma metrico decimale "1001 Grammi" ha per protagonista Marie (Ane Dahl Torp), un'impiegata all'ufficio norvegese dei pesi e delle misure, che vive una vita ordinaria, alquanto monotona e ripetitiva. Il fluire dei giorni scorre in maniera lineare, organizzata, e tutto attorno a lei sembra essere al suo posto finché, alla morte del padre, anch'egli impiegato nella stessa azienda, deve andare a sostituirlo a Parigi per il seminario di fama mondiale sulla determinazione del peso. Qui conosce un uomo, Pi (Laurent Stocker), un giardiniere- fisico (impersonato da un attore decisamente troppo basso per la coscialunga…
Commento finale - 60%

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1001 grammi: una metafora dell'esistenza in forma metrico decimale. I toni della pellicola sono freddi, il colore bianco è costantemente sinonimo di vuoto, e il ritmo delicato. Le musiche non sono brusche e il silenzio diventa un personaggio importante: fa da contorno al procedere della storia, che scorre lento ma deciso.

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