Daruma View Il regista curdo del film “I fiori di Kirkuk”, Fariborz Kamkari, torna nei cinema italiani con Pitza e Datteri, commedia corale e multietnica che “invita lo spettatore a riflettere con il sorriso e senza panico” come lo stesso regista ha dichiarato durante la conferenza stampa del film.
Pitza e Datteri affronta in modo originale il tema dell’integrazione e lo fa con ironia e leggerezza, accentuando soprattutto gli stereotipi che contraddistinguono le idee che abbiamo sull’Islam e sulla cultura islamica: personaggio sicuramente rigido e maschilista è il giovanissimo Imam Saladino, interpretato da Mehdi Meskar, che viene inviato a Venezia per aiutare la comunità islamica veneziana a riavere la loro moschea che gli è stata sottratta da una donna, la parrucchiera Zara, interpretata da Maud Buquet per trasformarla in un salone di bellezza. Importante è la figura di Bepi, Giuseppe Battiston, un veneziano convertito all’Islam e che diventerà forse il più fondamentalista.
Attraverso una Venezia poco turistica e molto orientaleggiante, crocevia di diverse culture e ponte tra Oriente e Occidente, assisteremo ad un’apertura tra le varie ideologie, ad un incontro tra le diverse culture “dopo la maschera non c’è lo straniero ma solo uomini e donne” come ha dichiarato la splendida attrice franco-africana Maud Buquet. E la spinta forte al cambiamento avverrà proprio attraverso le donne coloro che riusciranno per prime a trovare un equilibrio tra la tradizione e il mondo moderno tanto che lo stesso Saladino ammetterà “Terra, donna, luna, acqua, poesia…. tutte le cose più belle di Dio sono femmina”.
La ricchezza data dalle diversità si ripercuote anche nella colonna sonora affidata, con brani inediti, alle splendide melodie multietniche – è presente addirittura un Rock and Roll in Arabo – dell’Orchestra di Piazza Vittorio ed edita dalla Sugar di Caterina Caselli, incarnando perfettamente il matrimonio tra Oriente e Occidente e dimostrando come le frontiere siano poco reali quando talenti umani le attraversano.
