Abbiamo dovuto aspettare la bellezza di quasi più di trent’anni per vedere distribuito “Nausicaä della Valle del vento” al cinema in Italia. Scritto e diretto dal grande Hayao Miyazaki nel 1984, la storia etica e ambientalista della principessa Nausicaä non ha mai goduto di grossa fortuna nel nostro paese. Trasmessa per la prima, e forse anche l’unica, volta nel gennaio del 1987 su Rai Uno, divisa in maniera sconsiderata in quattro puntate, l’opera è passata quasi inosservata nel nostro paese e, solo grazie alla caparbietà dei fan e, in questo caso è bene sottolinearlo, all’avvento della banda larga, il film ha ottenuto la possibilità di farsi conoscere dal pubblico italiota. Uno zoccolo duro di appassionati andato ben oltre i demeriti di una logica distributiva folle.
Sebbene concepito prima della fondazione del leggendario Studio Ghibli, “Nausicaä della Valle del vento”, è da tutti i fan riconosciuto moralmente come l’opera prima dello stesso, non solo per la paternità artistica ma anche per i temi trattati: eroine femminili, assenza di cattivi privi di morale, temi ambientali, l’amore di Miyazaki per gli aerei e l’epicità etica della trama. Elementi che in “Nausicaä della Valle del vento” sono tutti presenti e inseriti in un racconto omogeneamente distribuito tra fantascienza, fiaba e post-apocalitico.
Ambientata in un mondo cupo e desolante la narrazione di “Nausicaä della Valle del vento” mescola sapientemente le perplessità di un mondo al collasso e di una società in rovina, con l’ottimismo e la speranza affidata alla sua eroina. Una fiaba matura concepita per educare, non solo i bambini, alla cura e al rispetto di ogni forma di vita. Uno straordinario testamento dell’animazione mondiale che grazie ad un messaggio senza tempo e alle splendide tecniche usate, si segnala ancora oggi come un punto di riferimento per la storia del cinema, non solo animato.
Un epico viaggio della speranza che oggi torna a nuova luce tramite gli sforzi e distribuzione di Lucky Red, che nonostante alcuni grossolani errori, non smetteremo mai di ringraziare abbastanza per la possibilità che ha dato a tutti gli spettatori italiani.