Tratto dall’omonimo romanzo di Zangardi, edito da RCS, e da lui stesso sceneggiato, L’esigenza di unirmi ogni volta con te, racconta l’amore, l’ossessione dei sentimenti, la violenza e la fragilità umana quando viene travolta da tutto questo.
Il film esordisce con un suggestivo flash forward per poi ricostruire a ritroso i due mesi che precedono la scena dell’inizio, riuscendo a creare nello spettatore un’appropriata sensazione di disorientamento e di confusione come quella che provano i protagonisti stessi successivamente al loro incontro. Giuliana, una credibilissima Claudia Gerini, e Leonardo, un Marco Bocci che fa difficoltà ad uscire dai panni di Calcaterra (personaggio che interpreta nella fiction Taodue Squadra Antimafia), sono due vite che s’incontrano in un momento particolare della loro vita. Un uomo e una donna che decidono di rivoltare le loro vite e provare a volare.
Nonostante alcuni sprazzi registici e stilistici molto interessanti, il regista Tonino Zangardi sembra peccare di onniscienza, pretendendo che le complesse dinamiche alla base del legame tra i protagonisti riescano ad emergere nelle azioni e reazioni di Giuliana e nei flashback sottoforma di incubi che tentano di ricostruire il passato travagliato di Leonardo, obiettivo parzialmente mancato, col risultato di mantenere la comprensione delle ragioni dei personaggi piuttosto superficiale e di far perdere soprattutto la tensione. Il problema maggiore emerge nella scena clou nella quale assistiamo ad una sorta di pantomima durante la quale purtroppo, nonostante l’estrema drammaticità della situazione, risulta impossibile trattenere l’ilarità. Colpa di una recitazione non ottimale ma soprattutto della costruzione stessa della sequenza e dei dialoghi non curati col risultato di interrompere bruscamente l’empatia e la drammaticità dei personaggi.
In compenso, la colonna sonora dei Mammuth, alla seconda esperienza con un film di Zangardi dopo Sandrine nella pioggia, risulta davvero emozionante, capace di far parlare le sensazioni di Giuliana e Leonardo molto di più rispetto alle immagini. Una soundtrack a cavallo tra l’acustico e l’elettronico, in perfetta sintonia con i sentimenti contrastanti dei protagonisti e incisiva nel raccontare il cambio di registro del film da love story ad una sorta di thriller psicologico.
Nel complesso L’esigenza di unirmi ogni volta con te lascia una sensazione amara, un film potenzialmente buono ma che diviene mediocre a causa di variabili che forse potevano essere controllate. Peccato.