Le Vacanze del Piccolo Nicolas è il secondo film diretto da Laurent Tirard che racconta le avventure di Nicolas un personaggio creato dalla fantasia dell’autore francese Renè Goscinny e ravvivato dai simpatici disegni di Jean-Jacques Sempè, pilastro della narrativa per ragazzi francese Le Petit Nicolas (Il piccolo Nicolas). L’umorismo di questi libri si sviluppa mediante uno stile narrativo unico: le avventure sono raccontate in prima persona dal piccolo Nicolas, secondo il punto di vista e l’espressione stilistica tipica di un bambino delle scuola elementare.
Il film prova in parte a rievocarne le atmosfere – una Francia degli anni ’60 ricostruita nei più piccoli e irresistibili dettagli, dalle tappezzerie arancioni alle vecchie auto Simca che rievocano indelebili sensazioni visive e anche momenti nostalgici per quegli anni – e la prospettiva con cui Nicolas guarda il mondo degli adulti: sogna ad occhi ben aperti, fidandosi e prendendo alla lettera ogni parola pronunciata dai suoi genitori, ed in generale dagli adulti, ai quali il regista concede margine d’azione più ampio nel clima vacanziero sulle rive di Plage de Dames. Il ragazzino dalla fervida immaginazione torna sul grande schermo, ma viene calorosamente invitato dallo stesso Tirard a farsi un po’ da parte, per lasciare più margine di spazio e movimento agli adulti.
Il film soddisfa inoltre il palato dei cinefili poiché pieno zeppo di citazioni: tra le più lampanti Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore di Wes Anderson, un paio di citazioni horror da Psyco e Shining e perfino il nostro Federico Fellini, citato nella grandeur tronfia e benevola di un produttore italiano interpretato da Luca Zingaretti
Le vacanze del Piccolo Nicolas rappresenta la più tradizionale delle commedie degli equivoci che diverte senza l’uso di effetti speciali o di trovate mirabolanti. Le strampalate vicende quotidiane di Nicolas sono più che sufficienti per passare qualche ora spensierata e in allegria. In un’atmosfera vintage, quasi sospesa nel tempo, assistiamo infatti a tutta una carrellata di improbabili personaggi, quasi caricature, che diventano loro malgrado star di gag surreali.