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Child 44 - 03

Child 44 di Daniel Espinosa – Recensione Film

Dopo l’apprezzabile esordio in lingua inglese con “Safe House – Nessuno è al sicuro” (2012), un thriller d’azione con protagonisti Denzel Washington e Ryan Reynolds, il regista svedese ma di chiare origini sudamericane (cilene) Daniel Espinoza torna in sala con un progetto ambizioso quanto intrigante influenzato dalle vicende legate al letale mostro di Rostov, Andrej Romanovič Čikatilo, che hanno a loro volta ispirato l’omonimo romanzo di To Rob Smith, edito in Italia da Sperling & Kupfer, da cui è tratto il film.

Ambientato nell’URSS qualche anno dopo la fine del secondo conflitto mondiale (1952), un lasso di tempo antecedente ai veri avvenimenti di Rostov, la nuova pellicola del regista svedese ci immerge nelle contraddizioni del regime sovietico attraverso il controverso rapporto dei coniughi Leo Demidov (Tom Hardy) un’apparentemente spietato agente della polizia segreta sovietica (MGB), e Raisa Demidov (Noomi Rapace) sua moglie. Child 44 è un thriller solido dal profondo respiro drammatico che non tenta di reinventare il genere ma che ha l’obiettivo di intrattenere il suo pubblico.

Grazie ad un ritmo narrativo ottimamente bilanciato che combina senza colpo ferire le varie fasi della pellicola, dal dramma all’azione passando per la suspense, Child 44 conquista attraverso le interpretazioni fisiche dei suoi protagonisti e mantiene vivo l’interesse grazie al susseguirsi delle situazioni. L’alchimia tra Hardy e la Rapace è visivamente elettrizzante, entrambi catturano l’attenzione dello spettatore bucando lo schermo con il loro sguardo capace di mutare dal gelo al disagio ottenendo comunque lo stesso risultato: fascino.

Malgrado un incipit intrigante ed un cast ricco di stelle (Gary Oldman, Vincent Cassel, Paddy Considine e Joel Kinnaman) la pellicola presenta delle lacune che per molti spettatori resteranno indigeste. In primo luogo non si capisce perché i russi in Russia debbano parlare in inglese con accento russo, tremo per l’adattamento in italiano. In seconda battuta il film è erroneamente incentrato più sulle vicende del duo protagonista che sull’intricata fase investigativa, estraniando per buona parte dell’opera il brutale assassino. Un adattamento cinematografico molto didascalico che non delude né annoia lo spettatore ma non offre nulla di veramente originale.

Il film è stato completamente bandito in Russia, per il Ministro della Cultura “dipinge i sovietici come orchi assetati di sangue e distorce la verità dei fatti”. In realtà è un thriller sufficientemente riuscito come tanti altri che ha il pregio di possedere un grande cast al suo interno.

About Davide Belardo

Editor director, ideatore e creatore del progetto Darumaview.it da più di 20 anni vive il cinema come una malattia incurabile, videogiocatore incallito ed ex redattore della rivista cartacea Evolution Magazine, ascolta la musica del diavolo ma non beve sangue di vergine.

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